L’ho portato a cena, lui ha scelto il locale

L’ho portato a cena, lui ha scelto il locale

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difficile!

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Abbiamo mangiato primo e secondo di pesce. Ho pagato il conto. L’ho portato a fare una passeggiata, voleva il gelato. Poi ancora due passi.L’ho accompagnato fin sotto casa. A piedi, s’intende. Eravamo entrambi a piedi. E lui? Stretta di mano e due bacini sulle guance. Niente invito a salire “per un caffe”.

Forse ho sbagliato in gelateria: distratta dalla vetrina delle torte gelato, non ho pagato la sua coppetta. O forse era semplicemente lui la persona sbagliata per tutto cio: il mio cavaliere-fighetta era il mio socio Effe. E la cena l’ho pagata perche avevo perso una scommessa. Pero devo dire che la pantomima ha funzionato: finalmente l’ho visto con una camicia (e pure una giacca!). E per un momento ho provato a vedere la faccenda con il punto di vista di un maschietto che cerca di conquistare una fanciulla portandola a cena fuori. Rega’, ve famo suda’, e vero. Pero non rilassatevi, anche se lo riconosco che ce la tiriamo, certe volte.

lavori da uomini, lavori da donne

Ieri tinteggiavo le pareti della mia camera da letto e non potevo non pensare a tutti gli uomini che hanno attraversato la mia vita in vario modo, e a quelli che provano a lasciare un qualche segno. Non c’e niente da fare: l’imbianchinaggio e un lavoro da uomini. Non serve a niente dimostrare che nonostante le ovaie e gli estrogeni tu sei in grado di farlo.

O meglio: la forza nelle braccine non mi e mancata, tant’e che non sono indolenzite. La schiena me la sono un po’ spaccata, ma e piuttosto elastica, e stamattina ero in posizione eretta senza difficolta. La cosa che mi ha lasciato stupita e accorgermi che per passare il rullo con la pittura serve forza anche nell’interno coscia. E’ li che sono indolenzita, piu e meglio di quanto avrebbe potuto un’ora di esercizi in palestra dopo una vita da couch potato.

Ma nonostante l’effetto rassodante, l’imbianchinaggio e un lavoro (al massimo) da coppie. Lui fa il lavoro grosso, tu stucchi, rifinisci, al massimo definisci qualcosa. Ci metti quello che, non a caso, e definito il tocco femminile.

Ecco, pensavo al mio ex, che questi lavori, magari borbottando un po’, li sa(peva) fare. Pensavo al mio socio, che non sa manco riconoscere il senso del cavo giallo-verde rispetto a quello blu o marrone (non me ne avere, sei tu che hai ammesso di non capirci un’acca), ho pensato a un mio “amico” (cioe uno che tratto da amico, ma che se potesse vorrebbe qualcosa di piu dell’amicizia) che si era offerto di aiutarmi e fare il lavoro in due, ma il prossimo fine settimana. Ho pensato all’ex scopamico, che doveva prestarmi secchio, rullo e accessori ma poi non s’e visto perche dating.com, appunto, dopo lunghi mesi di solitudine la primavera l’ha fatto risvegliare anche li sotto e io, per ora, non ne ho voglia di uscire dal letargo con lui. Ho pensato, infine, all’astrogatto, che una volta aveva detto che un week end doveva tinteggiare un box ma poi non l’ha fatto.

Ho pensato a mio padre e mia madre, che dopo 20 anni di matrimonio praticamente infelice si sono separati, ed e da loro e con loro che ho imparato. E cosi, circa 20 anni dopo averlo visto fare in casa, partecipando per stuccare i buchini dei chiodi, mi sono messa io, da sola, con rullo e pittura, a imbiancare. No, non e stato un buon esempio quello di mia madre. Si, e vero, sono autonoma e indipendente se ho bisogno di montare una ciabatta, cambiare un interruttore della luce, imbiancare. Ma basta pagare per essere indipendenti, non spaccarsi la schiena. Oppure, avere un uomo accanto col quale dividere, ognuno per il suo ruolo, questi fardelli.