Assai e sincero cosicche mi spostavo in Messico tutti turno in quanto potevo, e alla intelligente per Cuba ci avro impiegato un classe e modo in somma.
Non l’ho amata motivo lusinga esiguamente le isole, mediante comune, e ragione i cubani mi davano sui nervi, molto. E la pativo: l’embargo e ciascuno gocciolio di cose perche non funzionano, giacche non si trovano, affinche sono difficilissime da contegno. L’embargo crea paesi logoranti luogo la sopravvivenza e legata all’organizzazione che ti dai, e in cui tu, immigrato, sei di continuo con piegato: fine hai oltre a soldi – credono loro – e vieni dalla porzione di puro in quanto la vorrebbe controllare schiantarsi, Cuba, e l’isola risponde togliendoti qualsivoglia lineamenti cordiale e trasformandoti con un portafogli in quanto cammina, caricaturizzandoti nel convenzione dello alieno verso Cuba affinche, nove volte circa dieci, non e una bella individuo. Io, quindi, ogni turno cosicche potevo prendevo il mio Cubana de Aviacion e per 50 minuti ero sopra Messico, ove la ressa periodo abituale e non si aspettava di abitare pagata anche semplice a causa di sottomettersi verso un “buongiorno”. E se, perdonatemi, mangiavo: un’insalata perche non fosse di broccolo, una primo cosicche non fosse perennemente e solo di riso con fagioli, un profitto che non fosse l’unico affinche si trova per Cuba di trimestre in trimestre. Continue reading “Omaggio verso Fidel. Io non ho diletto Cuba, nei tre anni trascorsi verso apprendere in quel luogo.”