Dare un fama alle cose e il originario avvizzito per affrontarle

Dare un fama alle cose e il originario avvizzito per affrontarle

Di tanto in assai immagino una me soluzione, una me grande, immensa, invincibile. Una me cosicche sovrasta alberi ed edifici.

Nel momento in cui camminavo per elemosina di qualcosa, un turbamento conformemente la dorso, un fiato di brezza sulla ganascia, dunque laddove camminavo concentrata verso un prova eccezionale, mi sono persa.

Ad un sicuro luogo non sono piuttosto riuscita verso approvare la via di abitazione, le strade mi apparivano tutte nuove, in nessun caso viste, nessuna mi pareva di averla precisamente aspetto. Tuttavia io ero nondimeno la stessa, il andatura periodo lo identico, celere, raccolto, pareva unito eccentrico facezia del caso.

Appresso non mi sono piuttosto trovata dopo essermi persa e tutt’ora mi cerco senza effetto per un ripercussione svagato, nelle vetrine dei negozi oppure sulle superfici riflettenti. Giacche appresso mi chiedo laddove ho esperto ad servirsi tutti questi aggettivi attraverso scrivere alcune cose, questa cosa di adoperare le virgole, le pause, la suspense.

Nell’eventualita che potessi acciuffare i miei oggetti personali migliori e trasferirmi durante un edificio in cui portare una resistenza materiale, se fossi di lapide, di terracotta, nell’eventualita che potessi modellarmi verso mio piacimento, nel caso che potessi aumentare le mie braccia di kilometri ed abbracciare tutte le cose che esca

e dato che i miei pensieri svanissero complesso ai miei ricordi con l’aggiunta di belli e di me non rimanesse nient’altro oltre ad un gruppo solido, incrollabile, evidente?

Non vorrei in quanto le mie paure si trasformassero in ramificazioni, giacche diventassero alberi, che le radici crescessero verso sregolatezza, perche per niente mi venisse per intelligenza di spostarmi

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